rondini

rondini
S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1990

giovedì 26 luglio 2012

estate




S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 2011



S.Todeschini - colori a 3° fuoco su ceramica - 1998

cincia mora








S.Todeschini - colori a 3° fuoco su ceramica - 1998

martedì 24 luglio 2012

Grignetta - particolare


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1992

Grignetta


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1992

il lago - particolare


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su ceramica - 1998

svasso


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su ceramica - 1998

il lago - particolare


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su ceramica - 1998

il lago


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su ceramica - 1998

colori e oro


S.Todeschini - colori a 3° fuoco con oro zecchino in 4° cottura - 1991

Il forno per la cottura





L’oggetto dipinto, una volta cotto, è assolutamente idoneo agli alimenti (se è un piatto);
si può tranquillamente lavare con acqua bollente, si può macchiare quanto si vuole,
ma il colore resterà indelebile nel tempo.
Solo la rottura della porcellana comporterà la fine dell’esistenza dell’oggetto

La cottura  in un forno per porcellana e ceramica, 
avviene per gradi e lentamente dalla temperatura ambiente a  750° - 800° nel giro di 7 o 8 ore.



Generalmente si cuoce la notte per provvedere al raffreddamento nella mattinata, che deve avvenire per altre 5, 6 ore. Il forno va aperto gradualmente, solo quando è assolutamente freddo.



Il forno può essere di varie grandezze e di vari tipi, ma deve sempre essere mantenuto molto pulito.


All'interno del forno, gli oggetti in porcellana dipinta, non devono mai toccarsi. A tal fine sono utilizzate colonnine, piani e distanziatori in materiale refrattario.







Video lezioni con la tecnica dell'olio molle

Olio molle


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 2011

Dipingere ad olio molle: la stesura del fondo


La pittura ad olio molle su porcellana è una tecnica relativamente recente e forse non tutti sanno che la metodica esecutiva è molto differente da quella impiegata nelle tecniche tradizionali
Non si tratta infatti di usare semplicemente un medium diverso ma di procedere al decoro atraverso tappe diverse, che sono condizionate proprio dal mezzo impiegato e sono determinanti per la riuscita del lavoro. A dispetto dunque dell'apparente spontaneità del risultato finale, anche questo tipo di pittura, come tutte le tecniche di decorazione su porcellana, richiede una accurata pianificazione teorica per essere messa in pratica!
Il primo ostacolo che si trova ad affrontare il neofita dell'olio molle, e questo vale anche per chi abbia alle spalle una precedente esperienza di decorazione tradizionale, è la maggiore difficoltà a far aderire il colore sulla superficie ceramica a causa delle proprietà intrinsiche del medium che rendono più scivoloso l'impasto. A ciò si rimedia con la stesura di un fondo di base in tinta neutra che facilita l'attecchimento delle successive pennellate del decoro: solitamente si usa il color avorio che non ha incompatibilità chimica con le altre tinte e non ne compromette il risultato cromatico.
Anche il modo di stendere il fondo deve seguire una precisa metodica: dopo aver abbozzato il disegno con la matita vetrografica, se ne riempie tutta la superficie di contorno con l'avorio, che va steso con pennellate corte e incrociate, a pressione diversificata. Ad una prima serie di tocchi piatti -con pennello appoggiato per i suoi due terzi- che hanno il compito di depositare il colore, fa seguito, la spolveratura, che serve ad uniformare il colore e che viene eseguita con passaggi trasversali della punta del pennello, impugnato nella parte terminale del manico affinché il tocco sia più leggero. Alcuni decoratori sono soliti definire questo duplice movimento incrociato come effetto trama-ordito perchè ricorda l'incrociarsi dei fili in un tessuto.
Dopo aver completato il riempimento del fondo sul contorno del disegno è necessario effettuare la stessa operazione per l'interno del decoro: in questo caso la procedura è la stessa e cambierà soltanto il colore impiegato, che sceglieremo di tinta analoga al decoro finale ma un po' più chiaro. Ne basterà una sola tonalità per i particolari meno rilevanti, ad esempio per le foglie in una composizione floreale, ne occorreranno invece almeno due varianti per gli elemeti più importanti del dipinto, ad esempio i fiori o i frutti: una tinta più chiara a riempire le zone in luce, l'altra più scura per le zone in ombra.


testo Rossana Radaelli

effetto tamponato


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 2011

L'impasto del colore per il tamponato


Gli ingredienti sono gli stessi impiegati nella decorazione tradizionale, cambiano però le modalità di preparazione

Usereste il detersivo per stoviglie per sgrassare le piastrelle o, al contrario, il detergente per pavimenti per lavare i piatti? Certo che no! Eppure sono entrambi prodotti a base di sapone...
Lo stesso avviene nella pittura su porcellana, dove le diverse tecniche richiedono che il comune composto di base, il colore da terzo fuoco, venga miscelato in modo differente per adattarlo alle esigenze specifiche.

Nel caso della tamponatura, molto usata nella decorazione ceramica tradizionale, l'impiego della spugnetta in aggiunta o in alternativa al pennello richiede che l'impasto abbia due caratteristiche fondamentali: una migliore fluidità per facilitarne la stesura uniforme su ampie superfici, e asciugatura lenta per consentire il completamento del lavoro con maggiore tranquillità.

Cosa serve-Colore in polvere da terzo fuoco
-Essenza grassa
-Essenza di trementina
-Essenza di lavanda
-Piastrella e spatola

Procedimento
1) Preleviamo la polvere di colore e depositiamola sulla piastrella. La quantità dipende ovviamente dall'estensione della superficie da tamponare, però in questo caso è meglio abbondare perchè sarebbe davvero un disastro se il colore finisse a metà dell'opera: non avremmo il tempo di prepararne dell'altro prima che quello già steso sia asciugato!
2) Aggiungiamo l'essenza grassa nella proporzione di 1:2 (1 parte di essenza grassa ogni 2 parti di colore) e incominciamo ad impastare.
3) Ammorbidiamo l'impasto con qualche goccia di trementina, sufficiente ad ottenere un composto cremoso: fin qui l'impasto è lo stesso che prepareremmo per dipingere.
4) Aggiungiamo ora l'essenza di lavanda per fluidificare: la sua quantità dipende dal metodo di applicazione. Per la spugnatura è meglio che il colore sia di consistenza molto morbida, per la tamponatura deve essere semi-liquido.
Come in tutte le cose, basteranno un po' di esperimenti per trovare il dosaggio ideale.

testo -Rossana Radaelli-

l'incarnato del viso


S.Todeschini - colore a 3° fuoco con oro zecchino in 4° cottura - 1986

sfondi evanescenti

La situazione più frequente nella quale si ricorre alla tamponatura è quella della realizzazione dei fondi in tamponato che costituiscono ottime basi dalle quali far "emergere" il decoro tramite un pennello inumidito nella trementina:
Una comune occasione d'impiego della spugnatura è invece nelle aree delimitate dal delineo a pennino, dove può sostituire la coloritura "tirata" a pennello, rendendo più rapida l'esecuzione del lavoro:
Ed infine un uso combinato delle due tecniche: nel viso che vedete qui sotto l'incarnato è stato ottenuto con il tamponato e le sfumature con la spugnatura (è importante eseguire entrambe le operazioni sul colore ancora umido!)


Tamponato combinato a spugnatura


© Rossana Radaelli-

tamponato


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 2010

Spugnatura e tamponato

Sono come le due facce di una stessa medaglia: diverse tra loro ma unite da una base comune


Nella storia della decorazione su porcellana le tecniche a tamponato occupano un posto di rilievo: l'esigenza di dare uno sfondo colorato al decoro in primo piano era infatti sentita sin dall'antichità, quando si lavorava soprattutto a pennello, ed è presente anche ai giorni nostri, quando il compito ci è facilitato dalle pratiche spugnette in materiale sintetico.

Spugnatura e tamponatura rappresentano le due modalità attraverso le quali mettere in atto le tecniche appena descritte:

La spugnatura consiste in un uso più immediato della spugnetta, che viene caricata direttamente nel colore e quindi applicata sul pezzo da dipingere.
Questo metodo è impiegato soprattutto per colorare zone circoscritte ed il colore deve avere consistenza piuttosto fluida.

Il tamponato è invece l'ideale per la stesura di fondi e per riempire ampie aree di decorazione: si attua picchiettando la spugnetta asciutta sulla superficie precedentemente dipinta a pennello.
Il colore deve essere un po' più consistente di quello usato per la spugnatura ma deve asciugare molto lentamente perchè quando si secca la spugna rischia di asportarlo anzichè di sfumarlo.

Molte sono le situazioni nelle quali si può ricorrere a questa metodica, nei prossimi articoli le esamineremo in dettaglio.

© Rossana Radaelli-11.06.06

Olio molle

L'impasto del colore nella tecnica ad olio molle

Molte sono le scuole di decorazione che utilizzano questo medium per l'impasto dei colori: indipendentemente dallo stile adottato la procedura è sempre la stessa

L'olio molle è una resina vegetale che conferisce al colore la particolarità di non asciugare mai (anche a distanza di mesi!) se non quando viene sottoposto a cottura. I colori impastati con l'olio si possono quindi preparare con largo anticipo in modo da essere già pronti al momento del bisogno e l'unica precauzione da osservare è quella di tenerli in un recipiente chiuso per evitare che assorbano polvere dall'ambiente circostante.
Contrariamente a quanto ho fatto quando vi ho descritto l'impasto con i medium tradizionali, non vi fornirò dosaggi precisi perchè.......semplicemente perchè non esistono!
Ogni decoratore adotta un proprio impasto ideale che, essendo gli "ingredienti" impiegati sempre gli stessi, si contraddistingue unicamente per la consistenza: c'è chi preferisce dipingere con un colore morbido e lucido e chi invece lo preferisce opaco e duro, allungandolo durante l'uso....vi suggerisco di fare qualche prova per scoprire quello che vi si addice, intanto, adottando il motto latino in medium stat virtus io vi descrivo la procedura che sta a mezzo fra questi due estremi.
Cosa serve:
-Un piastrella e la spatola a coltello
-Olio molle
-Colore in polvere da terzo fuoco
Procedimento:
1) Preleviamo la polvere di colore dal vasetto con la punta della spatola e appoggiamolo sulla piastrella pulita: visto che l'impasto si può utilizzare anche a distanza di molto tempo dalla preparazione possiamo permetterci di non lesinare sulla quantità!
2) Produciamo un incavo al centro del mucchietto di colore e versiamovi qualche goccia di olio, quindi impastiamo con la spatola cercando di amalgamare bene gli ingredienti e schiacciando gli eventuali grumi di polvere
3) Lavorando l'impasto aggiungiamo ancora un po' d'olio sino ad ottenere un composto denso, dall'aspetto setoso e opalescente.


Fonti - Rossana Radaelli-

lunedì 23 luglio 2012

rose


S.Todeschini - colore a 3° fuoco su porcellana con bianco a rilievo - 1989

Piccole rose


Roselline step by step

Le roselline sono uno dei primi soggetti che si affrontano quando si inizia a dipingere su porcellana con la tecnica tradizionale

Sono infatti molto facili da realizzare e molto gradevoli da vedere...un connubio particolarmente apprezzato da tutti i principianti!

Poichè è notorio che un'immagine vale più di mille parole seguiamone passo passo l'esecuzione attraverso le 7 tappe schematizzate qui sotto:

step 0
Il punto di partenza è il corpo centrale della rosa, di forma rotondeggiante: con la matita vetrografica disegnamo quindi un cerchio e, per avere un punto di riferimento preciso, tagliamolo a metà con una linea verticale.
step 1
Eseguiamo la prima pennellata a forma di C rovesciata lungo il bordo inferiore e laterale destro del cerchio a matita.
step 2
Senza ricaricare il pennello ripassiamo la pennellata precedente in modo da spingere il colore già presente a concentrarsi lungo il bordo esterno del cerchio.
step 3
Ricarichiamo il pennello nel colore ed eseguiamo una seconda pennellata a C, più corta e meno curva, all'interno della pennellata precedente
step 4
Realizziamo ora il bocciolino alla sommità della rosa: è costituito da tre pennellate concentriche eseguite caricando il pennello una sola volta.
step 5
I petali laterali della rosa sono costituiti da tre pennellate su entrambi i lati del corpo centrale, eseguiti dall'esterno verso l'interno e dall'alto verso il basso, intingendo il pennello solo una volta per ogni lato.
step 6
L'ultimo passaggio lo si ottiene con due pennellate a "virgola sdraiata" eseguite alla base del fiore.


Ecco una variante alla rosellina classica che abbiamo imparato a fare nel tutorial precedente

Si tratta di un piccolo fiore "costruito" con le stesse pennellate che abbiamo già preso in considerazione: la differenza sta solo nel nucleo centrale che, eseguito in questo modo, conferisce alla rosa un aspetto più pieno e corposo.

Variante rosellina-step 01
Ecco come si presenta la rosellina finita: come vedete l'aspetto è un po' più "cicciotto" rispetto alle roselline classiche, sebbene le dimensioni siano le stesse!
Variante rosellina-step 2
Ed ecco il particolare ingrandito del nucleo centrale: invece che da cerchi concentrici è formato da piccole pennellate consecutive...
Variante rosellina-step 3
...si inizia con le due pennellate che delimitano la parte superiore del nucleo, dirette dall'alto verso il basso e dall'interno all'esterno...
Variante rosellina-step 4
...si prosegue con altre tre pennellate dall'alto verso il basso e a forma di virgola: si parte dall'interno, ci si allarga lateralmente e si torna di nuovo verso l'interno.
Variante rosellina-step 5
Con tre pennellate più grosse si completa il nucleo della rosa: da qui in poi si procede come per le roselline classiche.
© Rossana Radaelli-

Torniella


Torniella da decorazione


E' la sorellina minore del tornio, rispetto al quale è più piccola e leggera, meno costosa ed ingombrante, più semplice da usare e più versatile

Quando sentono la parola tornio molti pensano, per associazione d'idee, al vasaio, l'artigiano che modella l'argilla per ricavarne vasi e ciotole. Però la torniella, anche se del tornio conserva la forma e il meccanismo d'azione, non è impiegata nella lavorazione dell'argilla, bensì in una fase successiva, quella della decorazione del pezzo finito.
Essa infatti può essere usata per la filettatura, perchè permette di far girare il pezzo con un movimento regolare e senza sbalzi, inoltre è utile anche quando si devono dipingere oggetti di grosse dimensioni, quelli che, a causa dell'ingombro e del peso, non possono essere tenuti in mano durante la decorazione.
Esistono molti tipi di tornielle, dalle più semplici ed economiche, adatte anche agli hobbisti, fino a quelle più complesse e costose che sono di solito retaggio dei decoratori professionisti.
Ecco una torniella in materiale plastico che può essere sostituita, se ne avete già uno in casa, dal supporto girevole che si usa per la TV:

Torniella in materiale plastico

Una classica torniella in alluminio, che ha sulla base deifori per permettere di ancorarla con delle viti al piano di lavoro:
Torniella in alluminio

Un'altra torniella che può essere fissata al piano del tavolo con unmorsetto:

Torniella da fissare con morsetto

Questa torniella da tavolo è dotata di una staffa per appoggiare il braccio durante la filettatura:
Torniella con staffa d'appoggio

Esistono anche delle tornielle professionali a colonna, alcune delle quali sono dotate di un supporto per il fissaggio dei piatti da decorare:
Tornielle professionali a colonna

Ecco l'accessorio che serve per tenere in posizione i vasi e un esempio di piatto in fase di filettatura:

© Rossana Radaelli-

Lezione d'equilibrismo


Lezione d'equilibrismo

Quando l'oggetto da dipingere ha forma complessa o dimensioni al di fuori degli standard il decoratore è costretto a vere e proprie evoluzioni in punta di pennello...

Se dipingere un piatto non presenta particolari difficoltà, nemmeno per un principiante, la situazione si complica quando ci si appresta a decorare un vaso, soprattutto se di grosse dimensioni, oppure una scatolina dai bordi non pianeggianti o anche le piastrine in porcellana per gioielleria: tutti oggetti che non si possono maneggiare tanto agevolmente!
Vediamo allora come si possono trattare anche questi pezzi "difficili" in modo da renderne più semplice la decorazione.

Per i vasi e, in generale, per tutti gli oggetti cavi il trucco c'è e consiste nell'impugnare il pezzo dall'interno anzichè dall'esterno, infilando la mano destinata al sostegno direttamente dentro il vaso, se questo è di dimensioni medie, oppure aiutandosi con un supporto improvvisato da infilare nell'imboccatura se il vaso è più piccolo: potremmo usare un cucchiaio da cucina portato allo spessore giusto con qualche giro di Scottex.

I vasi di grandi dimensioni diventano troppo pesanti da sostenere con la mano: è opportuno in questi casi ricorrere alla torniella o, meglio ancora, a quei supporti girevoli usati come appoggio per gli apparecchi televisivi che hanno uno spessore di pochi centimetri e permettono di limitare l'altezza già elevata dell'oggetto.

Se poi vi riesce difficoltoso lavorare in verticale con il braccio a mezz'aria potete ricorrere ad un appoggio: qualche grosso libro impilato può essere sufficiente per i vasi medio alti, mentre per quelli più voluminosi basterà darsi un'occhiata in giro per scoprire che avete già in casa qualcosa di adatto: un fustino di detersivo, un portaombrelli, un seggiolino da spiaggia pieghevole.....sono solo alcuni dei sostegni che mi è capitato d'improvvisare!

I puristi della decorazione staranno già inorridendo ma.....perchè formalizzarsi se abbiamo trovato una soluzione pratica e comoda al problema?! ;-)

© Rossana Radaelli-

Disegnare con il pennino


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1993


Disegnare con il pennino

Molti dei più bei decori su porcellana sono eseguiti a pennino e successivamente colorati a pennello: direi che è un buon motivo per apprendere tutti i segreti di questa tecnica!

Per l'esecuzione di un buon lavoro a delineo sono necessari solo tre strumenti: la cannuccia col pennino, che trovate in cartoleria, il delineo, un ichiostro speciale ottenuto dal colore in polvere mescolato con il medium, che trovate in colorificio e.....un po' di pazienza, che dovrete necessariamente ricercare all'interno di voi stessi!
Fra tutte le tecniche di decorazione della porcellana questa è infatti quella che richiede maggior concentrazione ed esercizio, però bisogna anche riconoscere che ripaga il più delle volte lo sforzo con il risultato, cosa che non sempre succede con altre tecniche apparentemente meno impegnative...
Il segreto principale che sta alla base di un lavoro perfetto è sicuramente quello di avere una mano ben ferma nel tracciare il disegno, ma è una dote che si può acquisire con il tempo e con un po' di allenamento.

Un altro fattore condizionante è la fluidità del delineo: se il delineo è troppo liquido il pennino scivola sulla porcellana e lascia un tratto sbiadito; se invece il delineo è troppo denso il pennino non scorre, il tratto è grossolano e discontinuo.

Infine il risultato è subordinato anche al modo in cui viene fatta la ricarica del colore sul pennino: una ricarica incompleta costringe infatti a continue interruzioni per il rifornimento così che l'armoniosità del disegno potrebbe risentirne.

Non scoraggiatevi però: bastano un minimo di attenzione, qualche accorgimento e, come già detto, un po' di pazienza per intraprendere una tecnica che vi darà sicuramente molte soddisfazioni.

Rossana Radaelli

disegnare sulla porcellana



Prima di tutto un consiglio: non disegnate direttamente sulla porcellana! Anche se siete molto bravi nel disegno a mano libera è preferibile fare uno schizzo preparatorio su carta per alcuni buoni motivi:



-La matita vetrografica aderisce a fatica sulla superficie della porcellana e la sua resa non è la stessa degli altri supporti ai quali siete abituati (è vero che si potrebbe usare un pennarello ma il disegno così ottenuto è molto delicato e si rovina facilmente).
-Si può modificare l'immagine originale, semplificandola e sfrondandola dei particolari non strettamente necessari.
-E' possibile riprodurre lo stesso decoro su svariati oggetti e ciò si rivela molto utile nel caso della decorazione di servizi di piatti o di set di coordinati.
-I modelli su carta, se tenuti in un apposito archivio, possono essere conservati e riutilizzati anche a distanza di tempo.

Materiale necessario
-Carta da lucido, cioè quella carta semitrasparente, venduta in fogli singoli o confezionata in album, reperibile in cartoleria, in colorificio e nel reparto cancelleria dei supermercati.
-Pennarello indelebile a punta sottile preferibilmente di colore blu (vi spiegherò poi il perchè...)

Metodo
1) Prendiamo il foglio di carta da lucido e ritagliamone una porzione di misura e forma analoghe alla zona da decorare. L'esempio più semplice potrebbe essere quello di un piatto rotondo: in tal caso dobbiamo ritagliare un cerchio di diametro uguale a quello del piatto.
2) Appoggiamo la carta così ritagliata sul disegno da copiare e ricalcalchiamolo con il pennarello. Tutto qui!
Rossana Sanelli